Boat Adventure
Un Mare di Emozioni
Il grotto di Capo Boeo (3 - 6 mn)
Oltre il capo più estremo della Sicilia occidentale si estende un sistema di roccia, posidonia e sabbia che segue le linee batimetriche quasi parallele alla costa. Sono dislivelli che vanno da pochi centimetri fino a 2 metri di altezza, molto frastagliate ed interamente costituiti di roccia, che creano spaccature, tane e tunnel passanti al di sotto delle distese di posidonia. Le prede da insidiare sono principalmente saraghi, corvine, orate e qualche cernia, e proprio per questo è stato scenario di tanti Campionati Assoluti di pesca in apnea.
Le secche del Biscione (8 - 14 mn)
E' il più affascinate e rinomato fondale della zona costiera, spesso battuto da forti correnti che lo mantengono sempre vivo e ricco di pesce. Il fondale, prettamente roccioso, è accessibile a tutti in quanto presenta una zona costiera di bassofondo compresa tra pochi centimetri fino a 15/18 mt, ed una zona di risalita a largo che da 18 mt sprofonda fino a 90/100 mt. Proprio per questa vicinanza agli abissi al ''Biscione'' è possibile incontrare qualsiasi preda: cernie, dotti, ricciole, dentici, spigole, orate, saraghi, corvine, tonni, palamite che stanziano in caccia su questi fondali, da insidiare con la tecnica di pesca che più si preferisce. Anche il ''Biscione'' è stato scelto diverse volte come Campionati Assoluti di pesca in apnea e gare di pesca alla traina e bolentino.
Banco Dei Pesci (18 - 19 mn)
Tre miglia a largo dell'Isola di Levanzo emerge, da un fondale circostante di oltre 100 mt fino a 24 mt, il Banco del Pesce come un vero e proprio sommo di rocia nel blu. Vi sono sia specie stanziali come grossi dotti, dentici e cernie, che pesci pelagici quali tonni e ricciole, che si avvicinano alla secca in cerca di prede.
Banco Skerki (65 - 85 mn)
E' una dorsale subacquea molto estesa, che si trova a circa sessanta miglia dall'isola di Marettimo, in sostanza nel bel mezzo del canale di Sicilia, tra la Sicilia e la Tunisia. Skerki può essere considerato l'ultimo baluardo di un Mediterraneo che non esiste più. Un ecosistema ancora intatto e vergine, dove si può fare qualsiasi tipo d'incontro perchè il banco è vastissimo e pochissimi conoscono bene i punti migliori per immergersi. In generale è costituito da 4 risalite di rocia ognuna con un nome diverso: la più lontana è l'Hacate, si estende per circa 3 miglia in un susseguirsi di dorsali e canion sommersi e vaste distese di massi ciclopici; segue il punto Keit, detto anche ''punto zero'' in quanto ha uno scoglio che arriva a 30 cm dalla superficie, si estende per circa 2 miglia tra 10 e 20 metri caratterizzato da pareti a picco nel blu e grossi massi che si susseguono a formare delle dorsali. A nord ovest del Keit erge dal fondo la secca di Biddlecombe, un pianoro un po meno frastagliato delle altre secche ma con dislivelli di oltre 15 metri che cadono verso gli abissi. Il più vicino alla terra ferma è la Secca di Silvia, unica ad avere un esteso pianoro di roccia bianchissima e ricca di anfratti; oltre il pianoro, quando sembra che ormai i fondali vadano sempre più giù, sorgono una serie di dorsali lunghe anche 1 miglio, con dei sommi tra i 18 e 24 metri.
Banco Talbot e Talbottino (35 - 42 mn)
Il banco Talbot si trova a 35 miglia da Marsala, direzione WSW. I punti più bassi si trovano intorno ai 25/28 metri, costituiti dai sommi di lunghe dorsali rocciose disposte parallelamente tra di loro ed intervallate da sabbia e posidonia. Si presta perfettamente per tutti i tipi di pesca con la canna, alla ricerca di grossi pagri e pagelli, dentici e capponi. Famoso anche per la presenza di grosse cernie che superano anche i 25 kg. Proseguendo per altre 7 miglia ad WSW il fondare risale nuovamente fino a 8 metri con il Talbottino, chiamato così proprio per avere la stessa morfologia del banco Talbot ma con un'estensione maggiore di bassifondi compresi tra 8 e 20 mt.
Banco di Pantelleria (40 - 43 mn)
Situato a 18 miglia dell'isola di Pantelleria, ha forma circolare con un diametro di circa 3 miglia. La parte centrale dell'atollo è caratterizzata da catini di roccia che creano numerose spaccature e tane; la parte esterna dell'atollo da un lato degrada verso fondali sempre maggiori, e dall'altro lato scende a picco verso i 40 mt. Le specie più interessanti sono le grosse tanute, cernie, dotti, mostelle e tonni. Presenta anche un'altra piccola secca nella aprte W che non è segnata dalle carte nautiche.
Secca Murena (30 - 31mn)
Si incontra una decina di miglia prima del Banco di Pantelleria, è molto più piccola, circa mezzo miglio di diametro, ma molto articolata. In poca distanza si susseguono alte pareti a zig-zag, dorsali parallele molto vicine che degradano verso il fondo, distese di massi tondeggianti ed un pianoro con un sommo fino a 13 metri. E' come un'oasi nel deserto, in quanto tutto attorno alla secca i fondali sono oltre i 50 metri e prevalentemente fangosi, e rappresenta un punto di caccia per i pesci pelagici e riparo sicuro per le specie stanziali. Una caratteristica unica è la presenza di diversi relitti adagiati su questi fondali, che diventano ottimi punti per la pesca con la canna.
Banco Avventura(18 - 35 mn)
E' il banco più esteso in assoluto, con fondali di roccia bassa e fango mediamente intorno ai 40/60 metri. Ottimo per la pesca a vertical jigging, cabura e bolentino leggero. Presenta un'unica secca dove il fondale di roccia risale fino a 26 metri, prendendo il nome di secca del Chitarro, famoso per dentici, pagri e dotti di dimensioni maggiori rispetto alla media.
Oltre il capo più estremo della Sicilia occidentale si estende un sistema di roccia, posidonia e sabbia che segue le linee batimetriche quasi parallele alla costa. Sono dislivelli che vanno da pochi centimetri fino a 2 metri di altezza, molto frastagliate ed interamente costituiti di roccia, che creano spaccature, tane e tunnel passanti al di sotto delle distese di posidonia. Le prede da insidiare sono principalmente saraghi, corvine, orate e qualche cernia, e proprio per questo è stato scenario di tanti Campionati Assoluti di pesca in apnea.
Le secche del Biscione (8 - 14 mn)
E' il più affascinate e rinomato fondale della zona costiera, spesso battuto da forti correnti che lo mantengono sempre vivo e ricco di pesce. Il fondale, prettamente roccioso, è accessibile a tutti in quanto presenta una zona costiera di bassofondo compresa tra pochi centimetri fino a 15/18 mt, ed una zona di risalita a largo che da 18 mt sprofonda fino a 90/100 mt. Proprio per questa vicinanza agli abissi al ''Biscione'' è possibile incontrare qualsiasi preda: cernie, dotti, ricciole, dentici, spigole, orate, saraghi, corvine, tonni, palamite che stanziano in caccia su questi fondali, da insidiare con la tecnica di pesca che più si preferisce. Anche il ''Biscione'' è stato scelto diverse volte come Campionati Assoluti di pesca in apnea e gare di pesca alla traina e bolentino.
Banco Dei Pesci (18 - 19 mn)
Tre miglia a largo dell'Isola di Levanzo emerge, da un fondale circostante di oltre 100 mt fino a 24 mt, il Banco del Pesce come un vero e proprio sommo di rocia nel blu. Vi sono sia specie stanziali come grossi dotti, dentici e cernie, che pesci pelagici quali tonni e ricciole, che si avvicinano alla secca in cerca di prede.
Banco Skerki (65 - 85 mn)
E' una dorsale subacquea molto estesa, che si trova a circa sessanta miglia dall'isola di Marettimo, in sostanza nel bel mezzo del canale di Sicilia, tra la Sicilia e la Tunisia. Skerki può essere considerato l'ultimo baluardo di un Mediterraneo che non esiste più. Un ecosistema ancora intatto e vergine, dove si può fare qualsiasi tipo d'incontro perchè il banco è vastissimo e pochissimi conoscono bene i punti migliori per immergersi. In generale è costituito da 4 risalite di rocia ognuna con un nome diverso: la più lontana è l'Hacate, si estende per circa 3 miglia in un susseguirsi di dorsali e canion sommersi e vaste distese di massi ciclopici; segue il punto Keit, detto anche ''punto zero'' in quanto ha uno scoglio che arriva a 30 cm dalla superficie, si estende per circa 2 miglia tra 10 e 20 metri caratterizzato da pareti a picco nel blu e grossi massi che si susseguono a formare delle dorsali. A nord ovest del Keit erge dal fondo la secca di Biddlecombe, un pianoro un po meno frastagliato delle altre secche ma con dislivelli di oltre 15 metri che cadono verso gli abissi. Il più vicino alla terra ferma è la Secca di Silvia, unica ad avere un esteso pianoro di roccia bianchissima e ricca di anfratti; oltre il pianoro, quando sembra che ormai i fondali vadano sempre più giù, sorgono una serie di dorsali lunghe anche 1 miglio, con dei sommi tra i 18 e 24 metri.
Banco Talbot e Talbottino (35 - 42 mn)
Il banco Talbot si trova a 35 miglia da Marsala, direzione WSW. I punti più bassi si trovano intorno ai 25/28 metri, costituiti dai sommi di lunghe dorsali rocciose disposte parallelamente tra di loro ed intervallate da sabbia e posidonia. Si presta perfettamente per tutti i tipi di pesca con la canna, alla ricerca di grossi pagri e pagelli, dentici e capponi. Famoso anche per la presenza di grosse cernie che superano anche i 25 kg. Proseguendo per altre 7 miglia ad WSW il fondare risale nuovamente fino a 8 metri con il Talbottino, chiamato così proprio per avere la stessa morfologia del banco Talbot ma con un'estensione maggiore di bassifondi compresi tra 8 e 20 mt.
Banco di Pantelleria (40 - 43 mn)
Situato a 18 miglia dell'isola di Pantelleria, ha forma circolare con un diametro di circa 3 miglia. La parte centrale dell'atollo è caratterizzata da catini di roccia che creano numerose spaccature e tane; la parte esterna dell'atollo da un lato degrada verso fondali sempre maggiori, e dall'altro lato scende a picco verso i 40 mt. Le specie più interessanti sono le grosse tanute, cernie, dotti, mostelle e tonni. Presenta anche un'altra piccola secca nella aprte W che non è segnata dalle carte nautiche.
Secca Murena (30 - 31mn)
Si incontra una decina di miglia prima del Banco di Pantelleria, è molto più piccola, circa mezzo miglio di diametro, ma molto articolata. In poca distanza si susseguono alte pareti a zig-zag, dorsali parallele molto vicine che degradano verso il fondo, distese di massi tondeggianti ed un pianoro con un sommo fino a 13 metri. E' come un'oasi nel deserto, in quanto tutto attorno alla secca i fondali sono oltre i 50 metri e prevalentemente fangosi, e rappresenta un punto di caccia per i pesci pelagici e riparo sicuro per le specie stanziali. Una caratteristica unica è la presenza di diversi relitti adagiati su questi fondali, che diventano ottimi punti per la pesca con la canna.
Banco Avventura(18 - 35 mn)
E' il banco più esteso in assoluto, con fondali di roccia bassa e fango mediamente intorno ai 40/60 metri. Ottimo per la pesca a vertical jigging, cabura e bolentino leggero. Presenta un'unica secca dove il fondale di roccia risale fino a 26 metri, prendendo il nome di secca del Chitarro, famoso per dentici, pagri e dotti di dimensioni maggiori rispetto alla media.